Franco e Ciccio (Franco Franchi e Ciccio Ingrassia)

1964 - 002 Agenti segretissimi
1965 - Due mafiosi contro GoldGinger
1969 - Franco, Ciccio e il pirata Barbanera
1965 - Per Un Pugno Nell'occhio

Franco Franchi e Ciccio Ingrassia interpretano il Gatto e la Volpe ne Le avventure di Pinocchio.

Franco e Ciccio furono una coppia di comici italiani famosa degli anni sessanta e settanta in Italia, e costituita dagli attori Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Interpretarono insieme 114 film, molti dei quali come protagonisti assoluti ed altri al fianco di attori come Totò, Domenico Modugno e Vittorio Gassman.

La loro collaborazione iniziò nel 1954 e si concluse con la morte di Franco nel 1992. Al cinema apparvero insieme dal 1960 (con il film Appuntamento a Ischia, in cui furono lanciati da Modugno e Mario Mattoli) al 1984 (con Kaos), con delle interruzioni nel 1973 e dal 1975 al 1980.

Benché aspramente criticati dai loro critici contemporanei, che definivano spesso autentici esempi del trash - etichettandoli come B-movies - i loro film, realizzati con pochissimi mezzi e incentrati sulla loro bravura nell'improvvisazione, Franco e Ciccio ebbero un notevole successo tra il pubblico e divennero la coppia che incassò di più del cinema italiano. È emblematica anche la loro parabola artistica, da guitti a simboli, avendo come punto di partenza solo la povertà e la miseria della Sicilia durante la seconda guerra mondiale. Dopo la loro morte, come per altri artefici della commedia italiana della seconda metà del XX secolo, è iniziato da parte della critica un percorso di riabilitazione storico-culturale della loro produzione artistica.[senza fonte]

Indice

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Gli inizi [modifica]

Ciccio Ingrassia e il trio Sgambetta [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Ciccio Ingrassia.

Francesco Ingrassia nacque il 5 ottobre 1922 a Palermo, quarto di cinque figli. Terminò solo le elementari, dedicandosi poi a vari lavoretti per portare il pane a casa. Nel 1938 diventò calzolaio, lavoro che avrebbe mantenuto fino al 1944. Contemporaneamente si dedicava al teatro, lavorando con Enzo Andronico e Ciampolo nel trio Sgambetta, che ottenne una certa fama in Sicilia e poté anche lavorare al nord subito dopo la seconda guerra mondiale.

Franco Franchi detto Ciccio Ferraù [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Franco Franchi.

Franco Benenato nacque il 18 settembre 1928 nel capoluogo siciliano, quarto di tredici figli. Non riuscì ad ottenere neanche la licenza elementare, dedicandosi subito al lavoro. Nei momenti peggiori finì anche a fare il ladro, cosa che gli costò anche il carcere nel 1950. L'incontro con Salvatore Polara gli diede la possibilità di recitare, suonare e cantare nelle piazze e per le strade, con il nome d'arte di Ciccio Ferraù, e di farsi conoscere almeno in ambito regionale.

Ciccio Ingrassia agli inizi della carriera.

La coppia d'oro [modifica]

L'incontro [modifica]

Percorrendo i vicoli di Palermo, Franco e Ciccio si incontrarono casualmente. Franco cercava di inserirsi nell'ambiente teatrale andando al bar frequentato dagli artisti e provava una grande ammirazione per Ciccio, che era già un attore affermato ma ancora poverissimo. Anche Ciccio però ammirava Franco, ritenendolo pieno di buone potenzialità.

Nel 1954, la compagnia teatrale di Pasquale Pinto si spostò da Napoli a Palermo. Un attore, Nino Formicola, si ammalò e il capocomico Giuseppe Pellegrino si doveva occupare di sostituirlo: la scelta cadde su Ciccio. Ingrassia, però, era tornato a lavorare come tagliatore-modellista di calzature e inizialmente rifiutò, proponendo di contattare Franco. Pellegrino non era convinto della scelta, in quanto avrebbe dovuto ingaggiare uno sconosciuto che non era neanche un vero attore, e contropropose a Ciccio di ingaggiarli insieme. A questo punto entrambi furono assunti dalla compagnia.

Avrebbero dovuto semplicemente interpretare la canzone Core 'ngrato, ma Franco propose una variante: Ciccio avrebbe cantato mentre lui lo disturbava. Nella preparazione allo spettacolo, Ingrassia lavorò molto su Franchi, che oltre ad avere delle gravi lacune in lingua italiana non aveva neanche le basi della vera e propria recitazione. Debuttarono al teatro "Costa" di Castelvetrano e ne venne fuori uno sketch che ebbe un grande successo tra il pubblico. Il numero, che all'inizio durava circa 5 minuti, negli spettacoli successivi raddoppiò la sua durata e fu anche portato al Salone Margherita di Napoli.

I due iniziarono a realizzare divertentissimi dialoghi. Inizialmente Ciccio era un po' restio ad unirsi a Franco, sia a causa della differenza d'età che li divideva (Ciccio era più vecchio di sei anni), sia per le diverse condizioni artistiche (Ciccio era già capocomico di una compagnia di giro, Franco invece era poco più di un guitto di quartiere). Visto il successo, si decise però a proseguire a lavorare con lui, continuando a fargli da maestro.

I primi successi teatrali [modifica]

Ciccio Ingrassia e Franco Franchi in Due mattacchioni al Moulin Rouge.

Dopo i successi in Sicilia, Franco e Ciccio sbarcarono a Napoli, dove furono accolti da un grande pubblico: recitavano anche per i soldati della NATO e a poco a poco stavano conquistando una notorietà sempre maggiore. Ma ancora non riuscivano a sbarcare il lunario, finché, nel 1957, non furono notati da Giovanni Di Renzo, un capocomico, che li assunse per una tournée al nord Italia. Nella compagnia figurava anche il Complesso Calì (di cui faceva parte la futura moglie di Ciccio, Rosaria Calì), tre fratelli e due sorelle cantanti che li avrebbero accompagnati per un paio di anni.

Debuttarono a Como e Bergamo con Al Texas Club di Gallucci. Poi Amedeo Sollazzo fornì loro Due in allegria e cinque in armonia, che presentarono inizialmente a Roma, poi dal 1959 si trasferirono in Veneto, dove Franco con delle ballerine rischiò la vita in un teatro di Belluno a causa di un incendio, riuscendo egli stesso a domarlo e mettere tutti in salvo. Quell'anno Franco ottenne il premio Mascotte come rivelazione dell'anno e fu premiato insieme a Ciccio a Roma. Nel 1960 furono prima a Genova, dove Ciccio si sposò con Rosaria (con cui ebbe il figlio Giampiero), e poi in Francia.

La tournée in Francia [modifica]

(FR)
« Nous avons ris, mais nous n'avons rien compris. »
(IT)
« Abbiamo riso, ma non abbiamo capito niente. »
(Titolo da un giornale francese del 1960)

Il viaggio in Francia fu voluto da un imprenditore, Metz, a cui piacque Due in allegria e cinque in armonia. Convinto che Franco e Ciccio potessero parlare il francese, li ingaggiò. I comici palermitani recitarono la prima a Nizza, dove si accorsero che le battute in italiano erano assolutamente inutili perché incomprensibili e, non sapendo assolutamente nulla di francese, dovettero sfruttare al massimo le gag basate sulla mimica: così riuscirono anche a strappare applausi e risate al pubblico d'oltralpe. Il titolo di un giornale fotografò perfettamente la situazione: Abbiamo riso, ma non abbiamo capito niente.

In seguito, si esibirono a Cannes senza il complesso Calì. Alle prove gli organizzatori furono molto delusi dalla loro impreparazione e disorganizzazione (non avevano neanche le partiture delle musiche): gli assegnarono un sottoscala come camerino e riservarono al loro numero solo tre minuti prima dell'inizio dello spettacolo vero e proprio. Franco e Ciccio non si arresero e allo spettacolo sforarono conquistando ancora una volta il pubblico e gli elogi anche dai primi detrattori.

Franco e Ciccio in Due mafiosi nel Far West.

Rientrati in Italia, furono anche sul punto di partire per il Sudamerica per un musical organizzato da Gianni Ravera e Michele Galdieri. Vennero anticipate loro 250.000 lire, ma lo spettacolo non sarebbe stato mai messo in scena. In quel periodo, infatti, Franco e Ciccio incontrarono il regista Mario Mattoli, che li avrebbe lanciati nel mondo del cinema[1].

Appuntamento ad Ischia [modifica]

Fu grazie a Domenico Modugno che venne loro concessa una parte nel film-commedia Appuntamento a Ischia (1960), di cui egli era protagonista. Li aveva conosciuti nel 1958, durante uno spettacolo a Reggio Calabria e li aveva chiamati solo per invitarli a formare con lui una compagnia teatrale. Sul set furono notati dal regista, che li mise alla prova chiedendo loro di recitare un'orazione funebre con l'intento di farlo ridere. Franco e Ciccio non lo delusero e lui li scritturò: fu la svolta della loro carriera.

Nel film interpretarono due contrabbandieri che avevano un ruolo secondario e rimasero sul set meno di due settimane: tanto bastò a Modugno per offrir loro un contratto di cinque anni. I due restituirono così l'anticipo a Ravera e strapparono il contratto che li legava alla tournée in Sudamerica. Franco e Ciccio lasciarono il teatro per lavorare a tempo pieno nel cinema, concedendosi solo due pause nel 1961 e nel 1963.

Franco comunque non era del tutto digiuno di cinema. Ad appena 22 anni era riuscito ad apparire nel film di Mario Bonnard Il voto e nel 1960 aveva recitato in Salambò. In entrambi i casi si era trattato di parti marginali, nulla di paragonabile a ciò che avrebbe interpretato al fianco di Ciccio.

I primi film [modifica]

Ciccio Ingrassia, Riccardo Garrone e Franco Franchi in Due mattacchioni al Moulin Rouge.

Franchi e Ingrassia iniziarono una lunga serie di produzioni cinematografiche. Ebbero modo di recitare ne Il giudizio universale, un film di Vittorio De Sica con Fernandel, Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Renato Rascel e Silvana Mangano, che venne pubblicizzato addirittura come film più comico dell'anno con Franchi e Ingrassia. Fu però un fallimento.

Il flop contribuì però ad aumentare la loro notorietà: molti produttori iniziarono a proporre delle sceneggiature che i comici accettavano quasi incondizionatamente. Quel periodo fu segnato da pochi successi al botteghino: le sceneggiature erano spesso inconsistenti e Franco e Ciccio si accontentavano per non rischiare di rimanere ancora senza contratto. Il vero boom arrivò con I due della legione: la Titanus, casa di produzione cinematografica, spese circa 100 milioni di lire e ne incassò 500. Il successo valse a Franco e Ciccio l'appellativo di coppia d'oro.

Nel 1963 il regista Giorgio Simonelli propose a Franco e Ciccio un film che avrebbe dovuto proseguire il filone della nascente commedia erotica all'italiana, Due siciliani a Parigi. Il produttore Edmondo Amati aveva a disposizione un filmato di uno spogliarello realizzato a Parigi e avrebbe voluto renderlo più interessante aggiungendo la presenza comica di Franchi e Ingrassia. Il regista però convinse il produttore a cambiare il soggetto, riuscendo a ritagliare uno spazio più ampio per la comicità.

Da questo cambio di programma nacque una serie che ebbe un discreto successo sia in Italia che all'estero: si iniziò con I due mafiosi, che riprendeva parodiandolo il film Mafioso di Alberto Lattuada, si proseguì con Due mafiosi nel Far West, Due mafiosi contro Goldginger, Due mafiosi contro Al Capone.

Nel 1963 conclusero il loro legame contrattuale con Modugno dopo lo scarso successo di Tutto è musica e Tommaso d'Amalfi e contattarono un agente, Amleto Adani. Per tutti gli anni sessanta gli incassi furono quasi costantemente sui 500-800 milioni di lire a film, e i tempi ristrettissimi di produzione (si arrivò anche ad appena tre settimane per Don Franco e don Ciccio nell'anno della contestazione del 1970) aumentarono i meriti della coppia d'oro.

Teatro e cinema [modifica]

Pietro Garinei, regista di Rinaldo in campo.

Un problema che dovettero affrontare e inizialmente non riuscirono a calcolare fu quello della risposta del pubblico all'umorismo. A teatro, le battute possono essere inframezzate da pause più o meno lunghe, ovviamente secondo la risposta del pubblico in termini di applausi o risate. Nel cinema manca una risposta immediata e sta al regista stabilire come e quando mettere delle pause. La condizione di Franco e Ciccio, che erano solitamente mal diretti, impose loro di trovare una soluzione: per questo parteciparono a molte prime in mezzo al pubblico, fino a quando non riuscirono a trovare i tempi giusti.

Entrambi comunque preferivano i teatri ai cinema. Riuscirono a concedersi alcune pause dal set cinematografico per apparire in due musical d'autore, Rinaldo in campo di Garinei e Giovannini (uno dei successi teatrali più importanti del Novecento, ha detenuto il record di incassi per molti anni) e Tommaso d'Amalfi di Eduardo De Filippo (che non ebbe altrettanto successo), entrambi al fianco di Domenico Modugno.

L'apice del successo [modifica]

Ciccio e Franco in Due mafiosi contro Goldginger (1965).

Tra la fine degli anni sessanta e i primi due anni dei settanta, Franco e Ciccio toccarono il massimo del loro successo. Franco raccontò che una volta girarono tre film nello stesso giorno, e ciò rende chiaro la frenesia del loro lavoro. Al cinema si aggiunsero altri impegni: la televisione, con la partecipazione come presentatori a I due nel sacco e a Canzonissima e come ospiti al Cantatutto e a Partitissima; la musica, con la pubblicazione di vari singoli 45 giri, presi dalla tv o dal cinema; addirittura i fumetti, con 16 albi pubblicati tra il 1967 e il 1968.

Tornando al cinema, la critica non si stancò di disprezzarli. La coppia continuava a recitare un gran numero di film l'anno, ma fu anche coinvolta in progetti di grande successo. Uno dei pochi film veramente apprezzato dalla critica fu Capriccio all'italiana (1968), in cui Franco e Ciccio ebbero a disposizione un episodio diretto da Pier Paolo Pasolini e al fianco di Totò, Che cosa sono le nuvole. Il trio comico riscosse un successo strepitoso, conquistando sia il pubblico che la critica. Un altro exploit arrivò con l'interpretazione del gatto e della volpe ne Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, nel 1972[2].

Molto importanti furono le esperienze con il regista horror Mario Bava e con Buster Keaton. Il primo li diresse in Le spie vengono dal semifreddo: anche se non era a suo agio nel genere comico, li fece incontrare con Vincent Price, un attore statunitense di fama mondiale. Il secondo era l'idolo di Franco, eroe di un gran numero di pellicole comiche che risalivano anche al cinema muto e principale antagonista di Charlie Chaplin: lo incontrarono in Due marines e un generale.

La coppia sembrava anche inseparabile. Entrambi rifiutavano le parti da soli per non lasciarsi a vicenda. Ciccio disse di no a Salvatore Samperi per Malizia, Franco rifiutò Pasolini per Uccellacci e uccellini. Rifiutarono anche delle richieste per il filone della commedia erotica all'italiana e non c'è neanche un film che interpretarono insieme vietato ai minorenni. La caratteristica di rifiutare lo sfruttamento del sesso e del turpiloquio fu tra quelle che sempre contraddistinsero il lavoro di Franco e Ciccio. Inoltre, il duo palermitano non si è mai schierato politicamente, e le satire che misero in scena prendevano solitamente in giro l'intera classe politica, evitando gli scontri frontali.

La separazione [modifica]


« Non erano finiti loro, come attori. Era finito un certo tipo di cinema. »

(Ciprì e Maresco nel documentario Come inguaiammo il cinema italiano)
Franco (il gatto) e Ciccio (la volpe) ne Le avventure di Pinocchio.

La crisi era comunque dietro l'angolo. Nel 1972 Franco e Ciccio smisero di lavorare insieme. Il cliché in cui erano caduti aveva iniziato a stancarli, i copioni erano fin troppo ripetitivi e non divertivano più né il pubblico né gli attori. Inoltre, non andavano più d'accordo, e Franco voleva tentare la carriera da solo. Poco prima dell'ultimo litigio, Ciccio fu colpito da un esaurimento nervoso seguito da un difficile intervento di ulcera: la sua assenza forzata favorì l'allontanamento.

In quel periodo, Franco partecipò a vari spettacoli teatrali del napoletano Mario Merola e del pugliese Lino Banfi. Aveva il sogno, che non riuscì a realizzare, di creare un teatro in cui gli attori potessero dedicarsi ad una moderna commedia dell'arte, in cui non vi erano copioni rigidi e tutto si affidava alla bravura degli interpreti per evitare la ripetitività. Anche Ciccio avrebbe preferito tornare al teatro, che ammirava di più rispetto al cinema e alla televisione, seguiva Bramieri, Manfredi, Rascel, ma vi riuscì solo in rare occasioni.

La prima riconciliazione [modifica]

Franco Franchi impersona Paolino Pastorino in Paolo il freddo.

Una breve riconciliazione avenne nel 1973-1974. Nel 1973, il Programma Nazionale commissionò una commedia in siciliano, Il cortile degli Aragonesi, che fu rappresentata una sola volta e poi trasmessa in televisione. L'anno dopo girarono due film insieme, Paolo il freddo e Farfallon. Paolo il freddo era il primo film che vedeva Ciccio come regista.

Nei piani di Ingrassia, Lino Banfi sarebbe dovuto essere il protagonista della parodia di Paolo il caldo di Marco Vicario (a sua volta trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo dell'altro siciliano Vitaliano Brancati). I produttori però vollero a tutti i costi Franco, ritenendo che senza di lui un film di Ciccio non avrebbe funzionato. Fu così che i due si riavvicinarono per la prima volta. La grande intesa tra regista e protagonista diede vita ad una situazione inedita per entrambi. Franco riusciva ad esprimere tutto ciò che gli altri registi non gli avevano saputo tirare fuori e la sceneggiatura firmata da Ciccio esaltava le qualità del compagno.

Ciccio avrebbe voluto fare ancora una volta il regista con Franco nel sequel de L'Esorciccio (L'Esorciccio contro King Kong), ma la proposta fu talmente stravolta che dovette rinunciarvi. Stessa sorte per il progetto di un ennesimo film parodia su Sandokan inserito poi nel riuscito varietà Due ragazzi incorreggibili del 1976, come naufragò la loro idea di scrivere e dirigere un film in coppia.

La seconda riconciliazione [modifica]

Franco e Ciccio.

Nel 1974 ritornarono a lavorare separatamente, vivendo due carriere cinematografiche distinte per rincontrarsi sul set in solo due occasioni, nell'infausto Crema, cioccolata e pa... prika del 1979 (finanziato dal boss mafioso Michele Greco, incontro che valse a Franco un'iscrizione nel registro degli indagati per esser poi prosciolto) e Kaos del 1984. Franco continuò sulla scia dei film comici, tentando però anche la via drammatica (in Tango blu, suo ultimo film). Ciccio invece passò con successo a fare l'attore drammatico: Amarcord (Oscar come miglior film straniero).

Nel 1977 sorse un contenzioso con Edmondo Amati, che aveva realizzato un video (Amici più di prima) formato da un collage di vari film di Franco e Ciccio senza neanche contattarli. Ciccio, indignato per l'accaduto e abbattuto per varie vicissitudini che lo avevano colpito dall'ultima volta in cui aveva litigato con Franco, ad una festa a cui erano presenti tutte le case di produzione, denunciò l'accaduto in pubblico. Si attirò le simpatie di Marco Bellocchio che inserì lo sfogo ripreso in diretta ne La macchina cinema, ma non quelle degli altri presenti, che lo isolarono.

Lo stesso anno si riconciliò con Franco. Gino Landi li contattò per La granduchessa e i camerieri, che interpretarono fino a quando non finirono di pianificare una tournée negli Stati Uniti. Per problemi contrattuali, però, litigarono nuovamente e Ciccio fu sostituito da Lino Banfi. Franco e Lino Banfi ottennero un buon successo oltreoceano, ma ovviamente la vecchia coppia perse alcuni contratti importanti che avevano firmato insieme. Per tre anni i rapporti tra i due rimasero tesi ma cordiali.

L'ultima riconciliazione [modifica]

Ciccio e Franco fanno sollevamento pesi in Due mafiosi contro Goldginger (1965).

Nel 1980 Ciccio si scusò pubblicamente a Domenica in e la riconciliazione ufficiale avvenne in diretta televisiva, grazie all'intervento di Pippo Baudo[3]. Così parteciparono insieme al programma televisivo di Gianni Boncompagni, Drim, in cui ebbero un discreto successo. Vennero anche contattati per mettere in scena a teatro Cavalleria rusticana nel 1980, senza però riuscire a realizzarla. Fino al 1981, rimasero legati alla RAI. Nel 1982 iniziarono a lavorare per la Fininvest e si dice che i contatti tra il duo e la televisione privata furono propiziati dall'ammirazione che Silvio Berlusconi provava per loro[4].

Continuarono a partecipare a vari programmi televisivi, sia come presentatori che come ospiti, fino al 1992. Nel 1986, durante Grand Hotel, Ciccio ebbe un malore e venne rimpiazzato dal figlio Giampiero; nel 1992 fu Franco ad avere un malore e a lasciare il compagno durante Avanspettacolo. A dicembre Franco morì dopo una lunga malattia che lo aveva più volte costretto a rinunciare agli impegni televisivi. Ciccio visse per altri 11 anni, quasi totalmente fuori dallo spettacolo, ricordando ogni volta che poteva il suo compagno di tante avventure.

Come inguaiammo il cinema italiano [modifica]

L'8 settembre 2004, alla 61a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, Daniele Ciprì e Franco Maresco presentarono fuori concorso il film-documentario Come inguaiammo il cinema italiano, sulla vita di Franco e Ciccio. Malgrado i problemi incontrati (come lo stato di conservazione di molte pellicole, ormai quasi irrecuperabili), i due registi hanno raccolto una gran quantità di materiale, anche ricostruendo gli sketch degli esordi in strada dei due comici palermitani, collezionando testimonianze e interviste e cercando di rivalutare la loro comicità mai pienamente apprezzata dai critici[5].

Caratteristiche dei film [modifica]

Ruoli [modifica]

Ciccio Ingrassia e Franco Franchi alla fine di Due mattacchioni al Moulin Rouge.

Franco e Ciccio lavorarono molto su alcuni stereotipi che divennero un classico dei loro impegni cinematografici. Lo schema ripetitivo il più delle volte era un mezzo per raggiungere una comicità più veloce e, soprattutto, per creare un rapporto diretto di fedeltà con il pubblico, che sapeva già cosa andava a vedere al cinema. I due comici palermitani furono:

  • protagonisti di slapstick comedies (in questi film la trama è praticamente assente, la storia è legata in maniera molto debole e la comicità scaturisce semplicemente dalla mimica e dalle battute degli attori; un esempio è L'onorata società);
  • protagonisti di film incentrati sui personaggi Franco & Ciccio (in questi casi la trama è decisamente più importante e ruota attorno al ruolo de I due, che nel maggior numero di casi portano il nome proprio degli attori, che di volta in volta cambiano professione, periodo storico, luogo; ad esempio ne I due mafiosi e Franco, Ciccio e il pirata Barbanera);
  • non protagonisti primari o protagonisti di spezzoni (in questi casi la loro presenza alleggerisce e rende più comico un film non incentrato su di loro; spesso sono importanti per risolvere delle situazioni difficili all'interno della storia e per poter concludere bene la commedia, come in Capriccio all'italiana e Veneri in collegio);
  • non protagonisti secondari o addirittura spettatori (in questi ultimi film vengono impiegati in ruoli non loro o sotto le loro possibilità, senza che possano essere valorizzati e possano impiegare al meglio la loro comicità, come in Appuntamento a Ischia e Gerarchi si muore; in un solo caso, L'amore primitivo, la loro presenza è ridotta a delle voci che commentano).

Generi [modifica]

Malgrado lo schema abbastanza ripetitivo della vasta produzione cinematografica di Franco e Ciccio, si possono individuare nel loro lavoro molti filoni che i due hanno seguito più o meno rigidamente. La loro produzione si può dividere in parodie, che riprendono dei lavori già realizzati da altri autori giocandoci sopra con la comicità, e lavori originali, storie interamente inventate da loro o dagli sceneggiatori. In mezzo a queste due macro-categorie vi sono dei film originali con titolo parodiato, i film a episodi e i film di spezzoni. Inoltre sono molto importanti le partecipazioni a film d'autore.

Film d'autore [modifica]

Roderigo (Ciccio) e Cassio (Franco) si sfidano in duello in Che cosa sono le nuvole?, episodio di Capriccio all'italiana.

I due comici palermitani ebbero modo di partecipare a pochi film d'autore, ma in tutti vengono ricordati positivamente. Il primo fu di Vittorio De Sica, Il giudizio universale, che si rivelò un flop al botteghino ma aumentò la fama dei due attori emergenti. Altri film d'autore a cui hanno partecipato sono Kaos, Capriccio all'italiana e Le avventure di Pinocchio.

Lavori originali [modifica]

I film di Franco e Ciccio con trama originale rappresentano la maggior parte dei loro lavori. All'interno di questa categoria si possono distinguere più generi, che solitamente seguivano la corrente della moda e le esigenze di mercato del periodo in cui venivano realizzati.

Molti film sono incentrati sul tema della mafia. Probabilmente il modello iniziale era il Mafioso di Alberto Sordi, ma la coppia si distanzia dal punto di vista dei contenuti. La coppia di comici palermitani gioca inizialmente sullo stereotipo siciliano-mafioso, per poi fare diventare il loro ruolo un classico della loro produzione e soprattutto ridicolizzare la figura più negativa della storia siciliana. Anche in film in cui il tema mafioso non è centrale a volte si sceglie di inserire elementi che possano riportare a quest'origine, ma si tratta di rare eccezioni. I primi film di questo tipo sono L'onorata società e la saga che segue I due mafiosi.

Altri, sicuramente in numero minore, si incentrano sulla satira della società, che non è mai aspra né polemica, ma semplicemente umoristica. Franco e Ciccio possono prendere di mira la politica (I due deputati), la religione (Don Franco e Don Ciccio nell'anno della contestazione), lo sport (I due maghi del pallone), la giustizia (Riuscirà l'avvocato...) e molti altri ambiti della società degli anni sessanta.

Vi sono anche dei film originali che riprendono i western, come I due sergenti del generale Custer, i film con titoli celebrativi e semiseri ma di argomento demenziale (Come rubammo la bomba atomica, Come svaligiammo la Banca d'Italia, Come inguaiammo l'esercito) o anche quelli di argomento libero e incentrato semplicemente sui personaggi Franco & Ciccio (I due pompieri, I due assi del guantone, Franco e Ciccio e le vedove allegre).

Parodie [modifica]

Franco e Ciccio in Due mafiosi contro Goldginger (1965).

Le parodie costituiscono invece la porzione di film più conosciuta dal pubblico. Capitava molto spesso che le case cinematografiche minori, non appena avuta notizia dell'uscita di un nuovo film d'autore, commissionassero una parodia a Franco e Ciccio anche basandosi sul solo titolo. Da ciò sono nate decine di film: da Satyricon di Federico Fellini Satiricosissimo, da Il Gattopardo di Luchino Visconti I due figli del leopardo, da Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick I due pericoli pubblici...

Vanno considerati a parte i western non originali, quasi tutti delle rivisitazioni dei cosiddetti spaghetti western (Per un pugno nell'occhio, Il bello, il brutto, il cretino, Due rrringos nel Texas...) e quelli di spionaggio (Le spie venute dal semifreddo, 002 agenti segretissimi, 00-2 Operazione Luna...) che si rifanno ovviamente alla saga di James Bond. Di tono decisamente più elevato si ricordano Don Chisciotte e Sancio Panza e Farfallon, entrambe parodie ma realizzate con una cura molto superiore rispetto agli altri lavori.

A metà tra le parodie e i lavori originali vi sono poi i film con titolo parodiato ma trama originale. Di questo gruppo fanno parte I due maggiolini più pazzi del mondo e alcuni western. Inoltre, caso unico, è possibile considerare Continuavano a chiamarli... Er più er meno come il sequel (e quindi non propriamente parodia) di Er più - Storia d'amore e di coltello.

Altri film [modifica]

Il Gatto (Franco) e la Volpe (Ciccio) ne Le avventure di Pinocchio.

A parte vanno considerati i film ad episodi e i film di spezzoni. I primi, realizzati soprattutto perché impiegavano molto meno tempo per realizzarli e perché potevano mettere in scena più attori di primo piano e quindi richiamare più pubblico. Franco e Ciccio furono particolarmente bravi a sfruttare i brevi spazi concessi da questa tipologia di film: gli episodi La giara in Kaos e Che cosa sono le nuvole? in Capriccio all'italiana sono, ad esempio, le loro interpretazioni più apprezzate dalla critica.

Di film a spezzoni ne esiste solo uno, I due magnifici fresconi, ed era un chiaro segnale di crisi: questo tipo di film vengono realizzati quando mancano le idee. Amici come prima e Franco e Ciccio superstar vengono considerati come documentari, anche se più propriamente sarebbero da ascrivere a questa categoria. Altri spezzoni di Franco e Ciccio sono stati inseriti in Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca e Lo schermo a tre punte.

Franco e Ciccio cantanti [modifica]

Franco e Ciccio


Nazionalità Italia
Genere pop
Periodo attività 1961 - 1982
Strumento {{{Strumento}}}
Etichetta {{{Etichetta}}}
Band attuale {{{Band attuale}}}
Band {{{Band precedenti}}}
Album pubblicati 10 (1 album e 9 singoli)
Studio 9
Live 1 (Rinaldo in campo)
Raccolte
Gruppi e artisti correlati {{{Correlati}}}
Sito ufficiale
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica

Franco e Ciccio furono lanciati nel mondo dello spettacolo dalla canzone. Franco, mentre lavorava con gli striscianti di Salvatore Polara, oltre a recitare, suonava la grancassa e la fisarmonica e cantava negli spettacoli in piazza. Ciccio, invece, inizialmente si dedicava alle parodie di canzoni napoletane, tra cui Agata, cavallo di battaglia di Nino Taranto. Inoltre, c'è da dire che il primo spettacolo insieme era dedicato alla canzone napoletana Core 'ngrato.

L'unico LP pubblicato dai due in coppia è stato quello dello spettacolo Rinaldo in campo, che raccoglieva tutte le canzoni interpretate durante la commedia. Tra le canzoni da ricordare, Tre briganti, tre somari con Modugno (poi pubblicato anche in 45 giri). Nei loro film, Franco e Ciccio furono coadiuvati da direttori d'orchestra del calibro di Piero Umiliani, Lallo Gori e Roberto Pregadio. Anche dalle loro apparizioni in televisione sono stati ricavati dei singoli. Il successo migliore, comunque, toccò a Franco, che da solo pubblicò anche l'album Sarò Franco e vari singoli (di cui L'ultimo dei belli finì in hit parade).

Anche durante le loro conduzioni televisive degli anni 80 firmarono diverse sigle di coda dei rispettivi programmi (spesso dal titolo omonimo), tra cui la più famosa fu quella realizzata per Drim intitolata E mi pareva strano. Nello stesso periodo, si segnala una insolita cover di un successo internazionale del 1981, intitolato Shaddap your face e inciso da Joe Dolce, che qui diventa Alì Alì Alè. In questa parodia, recitata in parte in dialetto siculo, si fa finta di non conoscere il significato del titolo scambiandolo per un complimento, fino a realizzare che esso corrisponde alla nostra espressione "alla faccia tua".

Ciccio & Franco: i fumetti [modifica]

Ciccio & Franco
fumetto

Disegni Luciano Bernasconi
Editore Gallo Rosso Editrice
1ª edizione 4 novembre 196710 febbraio 1968
Periodicità settimanale
Albi 16 (completa)
Gallo Rosso Editrice
Fumetto e animazione (uso del template)

Dal 4 novembre 1967 al 10 febbraio 1968 Franco e Ciccio furono protagonisti anche di una serie di 16 albi di fumetti, editi dalla Gallo Rosso Editrice e realizzati di Luciano Bernasconi: Ciccio & Franco. I fumetti avevano cadenza settimanale e costavano 100 lire l'uno. Le storie erano originali, ma ovviamente riprendevano le gag già proposte al cinema. Questi sono i titoli:

  • Agente 008 si vive solo tre volte (4 novembre 1967)
  • Due Italiani in America (11 novembre 1967)
  • Cose dell'altro mondo (18 novembre 1967)
  • I pirati siamo noi (25 novembre 1967)
  • I due paladini (2 dicembre 1967)
  • Due uomini in fuga (9 dicembre 1967)
  • Vado le busco e torno (16 dicembre 1967)
  • Operazione Natale (23 dicembre 1967)
  • Anno nuovo vita nuova (30 dicembre 1967)
  • Due Pazzi e un Pappagallo (7 gennaio 1968)
  • I due Gladiatori (13 gennaio 1968)
  • I due Briganti (20 gennaio 1968)
  • Due siciliani alla corte del Gran Kan (27 gennaio 1968)
  • I due Marines (27 gennaio 1968)
  • I due detectives (3 febbraio 1968)
  • Caccia all'assassino (10 febbraio 1968)

Dietro le quinte [modifica]

Ciccio e Franco travestiti da africani in Due mafiosi contro Goldginger (1965).

I rapporti di Franco e Ciccio con registi e produttori non furono mai idilliaci. Come essi stessi dichiararono, con i primi non riuscirono mai ad esprimersi come volevano nel cinema, mentre a teatro riuscirono a raggiungere degli standard più alti.

I loro film erano senza una vera e propria sceneggiatura: si basavano su un canovaccio realizzato da chi ideava il soggetto e tutti i dialoghi erano affidati alla loro improvvisazione. La coppia d'oro si appoggiò spesso a Roberto Gianviti e Amedeo Sollazzo per questi canovacci, ottenendo dei riscontri che ritennero buoni. Meno bene andarono i rapporti con Franco Castellano e Giuseppe Moccia (detti Castellano & Pipolo), con cui avevano delle divergenze sulle battute comiche. I problemi il più delle volte sorgevano nel doppiaggio, quando, non avendo in mano il copione, i due erano costretti a leggere il proprio labiale per ricordarsi ciò che avevano detto!

Il regista, il più delle volte, si limitava a dare indicazioni a chi si occupava della cinepresa, senza interferire nel lavoro degli attori. Franco la definisce una «direzione artistica superficiale, figlia di una concezione passiva del cinema.» Tutto questo ovviamente alleggeriva il lavoro dei produttori e dei registi faceva ricadere interamente su di loro la realizzazione del film. Il problema opposto si pose con i grandi registi che incrociarono la loro strada: chiudendoli in ruoli che non sentivano propri, rischiavano di snaturarli e quindi le partecipazioni a veri film d'autore sono pochissime. Nel teatro, invece, avevano un'autonomia più limitata ma anche qualcuno che li seguisse e li aiutasse in ciò che facevano.

Con i produttori, invece, la situazione era tesa dal punto di vista economico. Gli ottimi incassi (ad esempio 800.000 lire alla prima e 500 milioni in totale per I due della legione) erano tutti introiti per le case di produzione che spendevano appena un quinto di quanto ricavavano ai botteghini. Franco e Ciccio non riuscirono mai ad ottenere quanto loro realmente spettasse, perché preferirono lavorare molto e stabilire un rapporto di fiducia con il pubblico (negli anni sessanta erano un appuntamento fisso al cinema) senza rischiare di essere tagliati fuori.

Modelli [modifica]

Il modello principale della coppia rimane quello di Stanlio & Ollio. Da giovane, l'idolo di Ciccio era Totò. Lo andò a vedere durante uno spettacolo a Palermo e ne rimase colpito, tanto da prendere molti spunti dalla sua figura e ricrearli nei suoi personaggi, soprattutto nel periodo iniziale del teatro. Inoltre ammirava molto Danny Kaye e Charlie Chaplin.

Franco invece ammirava e considerava il re della comicità Buster Keaton, che considerava anche migliore di Chaplin. Il suo sogno era quello di recitare al suo fianco e ci riuscì nel 1966. Nei primi anni di teatro, Franco fu spesso accostato a Jerry Lewis. Veniva definito anche il suo omologo italiano, e per un periodo il comico aiutò la pubblicità cercando di assomigliargli oltre che nello stile comico anche nell'aspetto fisico.

Franco e Ciccio inoltre ammiravano molti loro colleghi contemporanei: Peppino De Filippo, Erminio Macario, Raimondo Vianello, Luigi Pavese, Aldo Fabrizi, Akim Tamiroff e Misha Auer. Inoltre Ciccio era stato positivamente colpito da Jayne Mansfield, un'attrice-icona morta a soli 34 anni per un incidente stradale.

I motivi del successo [modifica]

Le caratteristiche e il confronto con Stanlio e Ollio [modifica]


« Franco: Ciccio, ho l'impressione che stiamo facendo una cattiva figura!
Ciccio: Eh?
Franco: Siamo o non siamo siciliani? Che si deve dire in Sicilia? Che siamo stati con le "Troike" e non abbiamo combinato nulla?
Ciccio: Con chi?
Franco: Con le "Troike", le donne!
Ciccio: Guarda che le donne in Russia si chiamano Balalaike! »


« Non erano finiti loro come attori ma quel tipo di cinema leggero che li ha caratterizzati negli anni 'Sessanta »

Il motivo principale del successo di Franco e Ciccio è da ricercare nella contrapposizione del loro aspetto fisico e nelle profonde diversità di carattere: alla corporatura minuta, alle movenze nervose e alla mimica facciale sopra le righe di Franchi, esuberante sino all'eccesso, facevano infatti da contraltare il fisico allampanato, la lentezza dei movimenti e la rigida maschera di Ingrassia. Sul piano psicologico, si potrebbe inizialmente pensare che Ciccio faccia sempre la parte del furbo, mentre Franco quella del tonto: non è solo questo, in quanto entrambi spesso sono sullo stesso piano impersonando due veri e propri ritardati, con Ciccio più razionale e Franco più creativo.

Si potrebbe pensare che in fondo questa non sia altro che la ripetizione dello stereotipo del duo americano Stanlio & Ollio (Stan Laurel sarebbe il corrispettivo di Ciccio e Oliver Hardy quello di Franco) che tanto successo ebbe agli inizi del XX secolo. In realtà, Franco e Ciccio aggiungono delle varianti: i ruoli sono invertiti, in quanto Ciccio è quello furbo, mentre Franco è il tonto, e meno caratterizzati rispetto a quelli degli americani (i palermitani spesso risultano entrambi tonti e le battute stupide possono partire sia dall'uno che dall'altro) e il fisico di Franco è decisamente più atletico di Ollio.

La critica e il pubblico [modifica]

La maggior parte della critica cinematografica contemporanea ha etichettato Franco e Ciccio come attori di Serie B, a parte in poche eccezioni (erano stimati da Alberto Moravia e Carmelo Bene). Solo in rari casi in cui ebbero modo di farsi notare in film di grandi registi come Pasolini e i fratelli Taviani.

Considerati attualmente come assoluti protagonisti dei film trash si distinguono dal filone propriamente detto. La coppia comica viene maggiormente rivalutata con il tempo, per quanto riguarda il genio comico e creativo.

Bisogna osservare che le sceneggiature dei loro film erano di infimo ordine, basate sul doppio senso pur senza scadere nel turpiloquio. Inoltre, in alcuni periodi interpretarono anche più di dieci film in un anno, venti addirittura nel 1964. I loro registi spesso erano modesta levatura o esordienti (prevalentemente Giorgio Simonelli, Nando Cicero, Marcello Ciorciolini e un pur bravo Lucio Fulci) e quindi il lavoro veniva fatto senza eccessivi scrupoli basando tutto sulla "vis comica" dei protagonisti, i quali pur di lavorare, pur di rifuggire dalla vita di stenti che caratterizzò la loro gioventù, erano disposti ad ogni forma di compromesso. È famosa l'assoluta determinazione di Franchi nel firmare qualsiasi contratto a dispetto di un più riflessivo e titubante Ingrassia.

Il grandissimo successo di pubblico è testimoniato dagli incassi altissimi che sono stati superati solo da quelli della coppia Massimo Boldi-Christian De Sica (i quali hanno lavorato insieme dal 1986 al 2006).

Una caratteristica da rimarcare della loro sfera privata fu la loro umiltà e parsimonia, in uno stile di vita che rifuggiva dagli agi e la mondanità, in favore di uno modesto ma più tranquillo, tra i quartieri popolari della capitale. Ciccio Ingrassia abitava in Via dei Monti Tiburtini, nel quartiere di Pietralata, mentre Franco Franchi prese casa in Via delle Cave, nel quartiere Appio-Latino, acquistando anche un bar a pochi metri dal suo condominio.

Filmografia [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Filmografia di Franco e Ciccio.

Teatro [modifica]

Televisione [modifica]

Presentatori in televisione [modifica]

Ospiti fissi in televisione [modifica]

Discografia [modifica]

Album [modifica]

Singoli [modifica]

Note [modifica]

  1. ^ 8. IL DEBUTTO CINEMATOGRAFICO in «BIOGRAFIA (prima parte)» su FrancoCiccio.Altervista.org.
  2. ^ Franco Cicero. Addio a Ciccio Ingrassia, dieci anni dopo Franco Franchi. «Gazzetta del Sud», 29 aprile 2003, 13.
  3. ^ Renato Rombi; Pippo Baudo. Addio Ciccio. «La Repubblica», 29 aprile 2003, 29.
  4. ^ Stenio Solinas. Franco e Ciccio, i maghi della risata senza eguali né eredi. «Corriere della Sera», 9 settembre 2004.
  5. ^ Elisabetta Nordio. La storia di Franco e Ciccio secondo Ciprì e Maresco. «Gazzetta del Sud», 9 settembre 2004, 11.
  6. ^ a b Quest'opera venne trasmessa anche in televisione.

Bibliografia [modifica]

  • Camillo Moscati. Franco & Ciccio. Due comici venuti dalla strada.
  • Alberto Castellano; Vincenzo Nucci. Vita e spettacolo di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Liguori Editore.
  • Marco Bertolino; Ettore Ridola. Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Roma, Gremese, 2003. ISBN 8884402719
  • Marco Giusti. Continuavano a chiamarli Franco e Ciccio. Milano, Mondadori, 2004. ISBN 8804533056
  • Fabio Piccione. Due cialtroni alla rovescia. Genova, Frilli, 2004. ISBN 8875630356

Voci correlate [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

Franco Franchi e Ciccio Ingrassia Icona
Film selezionati: L'onorata società, Farfallon, Principe coronato cercasi per ricca ereditiera, Ultimo tango a Zagarol, Paolo il freddo, I due deputati, I due vigili, Don Chisciotte e Sancio Panza, I due evasi di Sing Sing. I film d'autore: Il giudizio universale, Che cosa sono le nuvole?, Le avventure di Pinocchio, Kaos.
Registi: Giorgio Simonelli - Lucio Fulci.
Sceneggiatori: Amedeo Sollazzo - Roberto Gianviti.
Modelli: Stanlio & Ollio - Buster Keaton - Totò.