ROMAN POLANSKI

1968 - Rosemary's baby
1974 - Chinatown
1976 - L'inquilino del terzo piano
1988 - Frantic
1995 - La morte e la fanciulla
1999 - La nona porta
2002 - Il pianista
2005 - Oliver Twist

Inquietante, sinistro, tragico, funesto: l'universo di Roman Polanski è stato spesso costellato da eventi nefasti ma lui, tutt'oggi ritenuto uno tra i maggiori cineasti mai esistiti, è riuscito a combinare tutti questi elementi, dando corpo ad opere di inimitabile ricerca espressiva. Pellicole considerate ancora adesso, veri e propri pilastri della cinematografia. Figlio di Ryszard Liebling, polacco di discendenza ebraica e Bula Katz, cattolica di origini russe, Roman viene alla luce nell'agosto 1933, nella città di Parigi. Due anni prima dell'avvento della Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Polanski emigra dalla Francia, a causa del crescente antisemitismo che sta incombendo nel paese. Fa così ritorno in Polonia. Giunti a Cracovia, viene però rinchiusa dai nazisti nel ghetto di Varsavia; nel 1941, la madre di Roman, prelevata dalle SS e deportata ad Auschwitz, viene uccisa nel campo di sterminio. Aiutato dal padre, il piccolo di appena sette anni, riesce a fuggire dalla terribile area di concentramento situata nella capitale polacca. Nonostante le tremende angherie subite da parte dei soldati tedeschi – come quella di divertirsi ad usarlo come bersaglio e a guardarlo saltellare terrorizzato, per evitare i colpi – il bimbo riesce a scappare, rifugiandosi presso famiglie cattoliche. Tra le premurose cure di due genitori adottivi, Roman può finalmente iniziare una nuova vita: si sviluppa in lui una certa vena artistica, orientata verso il mondo del cinema. Il conflitto è ormai al suo epilogo e il giovane Polanski ritrova il tanto amato padre, sano e salvo. Dopo aver dichiarato al papà la sua predilezione per la settima arte, questo ambizioso ragazzo, nel 1953, ottiene una parte nel primo film che lo vede in veste di attore: Trzy opowiesci. Recita in altre produzioni, conseguendo il suo apprendistato nel '59, alla Scuola d'Arte di Cracovia. Frequenta poi la Lodz Film School a formazione teatrale. A soli 22 anni debutta dietro la macchina da presa con il cortometraggio Rower: e con i corti arrivano anche le prime premiazioni. Nel settembre 1959 convola a nozze con l'attrice polacca Barbara Lass, dalla quale divorzierà tre anni dopo. Alle soglie dei trenta, Roman dirige il primo suggestivo lungometraggio: Il Coltello Nell'Acqua che tra i vari riconoscimenti, si guadagna la nomination all'Oscar come Miglior Film Straniero. Nel 1963 si trasferisce in Inghilterra e realizza due delle sue opere più originali: l'angosciante Repulsion nonché il surreale Cul de Sac. E' il 1967 quando Polanski, divenuto a questo punto un regista di fama internazionale, si invaghisce dell'incantevole modella in ascesa Sharon Tate. Ammaliata dal fascino carismatico dell'uomo, la bionda texana acconsente a sposarlo dodici mesi più tardi. Determinato a fare della sua giovane moglie una star, Roman la lancia nella commedia "vampiresca" Per Favore, Non Mordermi Sul Collo. Ma la vita coniugale con il complicato artista, non è tutta rosa e fiori per la dolce 25enne: sul set infatti, Roman era solito trattarla in mal modo, e non solo, la Tate era anche costretta a subire i continui tradimenti del marito. In quel periodo tuttavia, Polanski partorisce negli Stati Uniti, la sua opera più grandiosa: Rosemary's Baby. Reputato il miglior film horror di tutti i tempi, questo agghiacciante capolavoro, dona al suo creatore un successo di proporzioni enormi. La sera del 9 Agosto 1969, mentre il cineasta si trova in Gran Bretanga per girare il dramma Macbeth, un drappello di seguaci del noto killer Charles Manson, fanno irruzione nella villa del regista, al 10050 di Cielo Drive, Beverly Hills. Nell'abitazione, Sharon, che sta festeggiando con alcuni amici la sua gravidanza, viene brutalmente uccisa. Gli spietati assassini, oltre alla Tate e quindi alla creatura che porta in grembo, eliminano anche il resto degli invitati. Poco prima di morire, la donna aveva dato a Roman una copia del libro di Thomas Hardy "Tess of the D'Uberbvilles". Il regista apprese la sconvolgente notizia nel Regno Unito: ci vorranno anni prima che l'uomo si possa riprendere dal terrificante accaduto. La sua Macbeth, è tutt'ora ritenuta "la pellicola che porta sventura". Nel 1974 trova nuovamente l'ispirazione e dirige Jack Nicholson e Faye Dunaway nel meraviglioso noir Chinatown che gli vale ben undici candidature agli Academy Awards. Il 1 febbraio 1978, dopo aver confessato di aver abusato di una modella tredicenne sotto gli effetti di droghe ed aver ricevuto una condanna da parte di un tribunale americano, Polanski, fugge in Francia. Da allora non ha mai più messo piede negli Stati Uniti. Ciò nonostante il divo, continua a dar vita ad opere di gran classe. Ancora odore di oscar tre anni più tardi ma nessuna statuetta per la Miglior Regia: si tratta del romantico Tess, opera ispiratagli dalla moglie Sharon. Durante le riprese del film, la star, ha una breve relazione con la sensuale protagonista: Nastassja Kinski. Cittadino francese a tutti gli effetti Roman, predilige registi come Fellini, Orson Welles e Akira Kurosawa. Dopo un'inestimabile carriera, arriva nel 2002 la consacrazione definitiva: il tanto osannato premio Oscar per la direzione dello splendido film Il Pianista. Attualmente l'illustre cineasta, vive con la moglie Emmanuelle Seigner, sposata il 30 agosto 1989 e con la quale ha due figli: Morgane e Elvis.